Piantagione nocciole: come preparare il terreno
Dopo aver considerato le caratteristiche del terreno più adatto è opportuno chiarire quali sono le modalità di piantagione nocciole, ovvero quali sono gli aspetti da considerare prima e durante la realizzazione dell’impianto.
Innanzitutto è indispensabile ricordare che quest’ultimo, sia esso una coltivazione hobbistica o un vero e proprio impianto agricolo, deve essere messo a dimora in autunno inoltrato o in inverno, quando il terreno è ben asciutto e l’affaticamento delle piante è ridotto al minimo.
Altra attività molto importante è la preparazione del terreno che dovrà avvenire nel periodo immediatamente precedente, ovvero in piena estate (nei mesi di agosto o di settembre), quando consigliamo di eseguire una concimazione di fondo a base di letame e/o compost maturo, generalmente, per 1000 metri quadri di superficie occorre prevedere circa 25 quintali di letame e compost.
L’operazione successiva, per realizzare una piantagione nocciole, è lo scasso profondo del terreno che dovrà avvenire sull’intera superficie dell’impianto e dovrà raggiungere una profondità di almeno 70 cm (la profondità ideale è tra i 70 cm e i 90 cm) così da favorire l’assorbimento del concime e delle acque piovane. Questa profondità, inoltre, è ideale per far percolare in profondità eventuali eccessi di acqua, consentendo, comunque, alle radici delle giovani piante di trattenere l’umidità necessaria per il loro sviluppo.
Ricordate, a questo proposito, che il nocciolo, pur essendo una pianta dalla grande adattabilità e resistenza, è una specie sensibile all’asfissia radicale, proprio per questo, quindi, durante la realizzazione di una piantagione nocciole, se l’ambiente è caratterizzato da una piovosità particolarmente elevata, per evitare marciumi, occorrerà prevedere dei drenaggi per lo scolo delle acque in eccesso oppure, realizzare la baulatura, ovvero la sistemazione e la modulazione dell’appezzamento di terreno (specie quello pianeggiante), attraverso arature successive a colmare, in modo tale da ottenere una lieve pendenza (dell’ordine dell’1-2 per mille) verso i lati sui quali scorrono le fosse di raccolta o le coline.
In terreni con una pendenza elevata un’azione di scasso profondo è sconsigliabile, per questo è opportuno preparare il terreno attraverso la tecnica dello scasso a buche: in questo caso ogni singola buca dovrà avere una profondità e una larghezza di almeno 50 cm.
Piantagione nocciole: la messa a dimora
La messa a dimora è sicuramente una delle operazioni a cui va dedicata maggiore attenzione quando si realizza una piantagione nocciole: occorrerà considerare non solo le azioni che dovranno essere messe in atto ma anche le modalità e la specifica tecnica con cui avviene la messa a dimora ovvero quel che viene comunemente chiamato il sesto d’impianto.
Per quanto riguarda la posizione delle piantine nel terreno, occorrerà realizzare, con una piccola trivella o un mini-escavatore, delle buche con dei lati di circa 80 cm e una profondità della stessa dimensione. Sul fondo della buca occorrerà aggiungere del letame ben maturo, preferibilmente mescolato con terriccio di bosco e sabbia, per garantire il giusto nutrimento alle radice e favorirne l’attecchimento; qualora fossero presenti detriti sassosi, sul fondo della buca, è preferibile eliminarli.
Sconsigliamo la concimazione diretta nelle buche per evitare di danneggiare le piantine, ancora delicate; se deciderete di utilizzare dei fertilizzanti anche nella fase di piantagione nocciole, è comunque opportuno adagiarli sul fondo della buca e, poi, ricoprirli con della terra così da evitare il contatto diretto con le radici.
Quando inserite una piantina nella buca dovrete anche fare attenzione a non interrare il colletto della barbatella che deve rimanere al livello del terreno: in questo modo eviterete un’eccessiva produzione di polloni.
Subito dopo aver sistemato la barbatella nel terreno ed aver chiuso la buca, risistemando la terra smossa per adagiare la piantina, è necessario bagnare accuratamente il suolo, così da facilitare l’adesione delle radici al terreno, fin dai primi giorni.
Altre indicazioni utili per realizzare l’impianto
La scelta del sesto d’impianto ovvero del modo in cui si dispongono le piante e delle distanze che dovranno intercorrere tra una piantina e l’altra nella piantagione nocciole, dovrà essere stabilito prima della messa a dimora delle piante, considerando vari fattori come la fertilità del suolo, la disponibilità di irrigazione, l’esposizione al sole e al vento e la tipologia di ambiente (pianura o collina).
Le barbatelle dovranno essere acquistate presso un vivaio controllato dal Servizio Fitosanitario Regionale e, al momento dell’acquisto, sarà opportuno chiedere al rivenditore che le barbatelle siano accompagnate dall’adeguata documentazione fiscale (fattura o scontrino) che ne comprovi l’acquisto e dalla certificazione sanitaria.
Oltre alla documentazione occorrerà scegliere con cura le barbatelle per la piantagione nocciole, per essere certi che il colletto di ciascuna sia delle giuste dimensioni (non inferiore a 10 mm), che le piantine non presentino taglie longitudinali al colletto, che la partita acquistata abbia una vigoria omogenea e che ciascuna pianta di nocciole disponga di una massa radicale abbondante e priva di difetti visibili quali galle o radici rotte.
IRRIGAZIONE
Per poter effettuare l’impianto di un noccioleto, il terreno va preparato in piena estate (luglio – agosto), quando è asciutto, mediante uno scasso profondo (anche 80- 90 cm).
Questo è anche un periodo idoneo alla posa delle ali gocciolanti in subirrigazione, se si decide di praticare questa innovativa e razionale tecnica irrigua.
La pianta del nocciolo, benchè in grado di resistere alla carenza d’acqua, in caso di stress idrico reagisce riducendo la propria traspirazione con effetti negativi sulla produzione e sullo sviluppo dell’apparato fogliare, diminuendo la fotosintesi per chiusura degli stomi fogliari e limitando l’assimilazione dei nutrienti.
Soprattutto nel periodo che va da giugno ad agosto, ciò si ripercuote su produzione e resa alla sgusciatura: aspetto cruciale per le denominazioni di origine protetta, per cui è richiesto un elevato standard qualitativo del prodotto raccolto.